Sorrido di rimando, percependo il tepore della luce in cui loro camminano.
Guardo i loro volti…Quercia Grigia…Salice che Sogna…Dreide…Foglia D’Argento…gli altri componenti del Popolo…
“Grazie…Verrei molto volentieri…ma…”
I loro volti si fanno più cupi.
Abbasso gli occhi e guardo le mie mani.
“Le mie mani…sono troppo insanguinate per poter essere al vostro fianco…”
“Perché lo hai fatto?” mi chiede Quercia Grigia.
“Perché lo hai fatto?” mi chiede Dreide.
“Perché lo hai fatto?” mi chiede Qael.
Diverse voci si susseguono, si inseguono, si sovrappongono chiedendomi sempre la stessa cosa: “Perché lo hai fatto?”
“Non è stata colpa mia! È stato un incidente!”
“Perché ce lo hai fatto?” mi chiedono due voci.
Una voce maschile alla mia destra
Una voce femminile alla mia sinistra
“Non volevo!”
“Però lo hai fatto!” mi ripetono tutti.
“Lo rifarai ancora! È il tuo destino!” mi ripetono 3 voci…che ho ben chiare nella mente…
“NOOOOOOOOOOO!”
Mi sveglio di soprassalto.
Sono nella mia cuccetta, sudato fradicio.
Ancora quell’incubo…
Ormai lo faccio quasi ogni notte da quando abbiamo lasciato Apatros.
Da quando…
...
Mi alzo…
Rabbrividisco sentendo il pavimento di metallo sotto i piedi…
Esco dalla mia cabina…
Fortunatamente non ho svegliato nessuno.
Cammino lentamente lasciandomi alle spalle le porte delle altre cabine fino a raggiungere un’oblò della nave.

Rimango fisso a guardare l’esterno, lasciando che le luci delle stelle durante l’iperspazio riescano a tranquillizzarmi
Percepisco avvicinarsi qualcuno: è Qael.
“Ciao, Xain” mi dice “cosa ti angustia?”
A quanto pare non riesco a tenermi dentro ciò che provo.
“Ho ancora quegli incubi, Qael…Non riesco a fare una notte tranquilla” lo guardo sconsolato “e poi…non so più cosa credere…non so più cosa pensare…su di me…sul mio futuro…sul mio passato…”
Mi rimetto a guardare l’iperspazio.
“Qael” mi rivolgo di nuovo verso di lui “tu che faresti?”
Qael riflette per qualche secondo e poi inizia a parlare guardando un punto fisso lontano, fuori dall’abitacolo.
“Oltre a parlarne con il tuo maestro?…Credo che mi fermerei un po’ a pensare con tranquillità e obiettività…”
Si gira verso di me.
“Ma credo che dopo un primo momento di confusione e immobilità…tornerei com’ero prima di scoprire queste cose! Perché è vero che il passato è importante e ti rende ciò che sei ora…Ma ora sei tu a prendere le decisioni per te a prescindere da quanto ti è accaduto prima! Se prima di saperlo eri una brava persona, lo sei ancora…E per me tu sei una brava persona”
Mi guarda sorridendomi.
Sorrido di rimando.
“Hai ragione…il destino è sempre nelle nostre mani!”
