Dopo aver cercato un angolo tranquillo nella sede repubblicana, mi sedetti su una sedia, rilassando la respirazione, come a suo tempo mi insegnò Rau, lentamente entrai in uno stato di meditazione vigile.
la visione prese forma nella mia mente prima flebile, poi con estrema intensità, l'edificio, poi il congegno, la luce rossa e tutto che si faceva scuro, tranne quell'alone cremisi uscire dalle finestre, la sensazione di un male imminente, la porta bloccata che d'un colpo veniva aperta e la mano metallica che usciva ghermendomi il collo...poi il nulla.
emergendo dalla meditazione, un attimo di turbamento, seguito dalla gelida sensazione del pericolo, i sensi allertati, pochi secondi...poi come un dispositivo di sicurezza che scatta in automatico, esercitai il distacco dalle profonde emozioni provocate dalla visione.
Un pensiero si fece strada: "Dovevo avvertire tutti del pericolo", la Forza non parla mai senza un motivo, mai.