da Hamturo » lun feb 12, 2018 2:25 am
Giorno 6. Mese Undicesimo. Anno 137 ABY.
La donna si rassettò bene il camice, prima di bussare alla porta. Gli altri colleghi l’avevano ben preparata a quello che l’avrebbe accolta, cercando di dissuaderla in tutti i modi dal disturbare il loro Signore proprio in quel momento: d’altronde, essa stessa aveva avuto modo di ammirare il risultato della sua ira sul mobilio dell’ufficio dove era solito lavorare.
Tuttavia, Lana R’kel era convinta che quello sarebbe stato il momento più importante, più glorioso della sua carriera: lei, Ingegnere addetto all’integrazione tra tecnologia Rakatan e quella del Nuovo Ordine Galattico, avrebbe da quel momento raggiunto vette che agli altri sarebbero state precluse, così vicina al Consilio da poterne quasi far parte, se solo fosse dotata della Forza.
“Che la forza sia con me…”
E proprio ad essa inconsciamente si rivolse, probabilmente un retaggio della sua educazione giovanile, prima di entrare nella stanza, illuminata unicamente da un monitor dal quale si poteva vedere una rappresentazione olografica della struttura che anche gli antichi nominavano Star Forge.
“Signore.” Ruppe lei il silenzio, con voce decisa e trionfante. L’uomo che le dava le spalle si voltò appena, squadrandola dalla testa ai piedi.
“Cosa vuoi.” La voce glaciale la fece titubare un momento.
“Signore. So che le notizie che avete avuto…” esistò, ma solo per un istante “… non vi hanno soddisfatto. Tuttavia, devo riferirvi che i risultati dei test che ho condotto personalmente... ah!” Si portò le mani al collo, sentendo l’aria che le sfuggiva dai polmoni.
“Quali test, ingegnere?” Sibilò l’altro, mentre con una mano stringeva l’aria a pochi centimetri dal suo volto.
“I test… di avvio… signore… ci… sono… riuscita…” ansimò l’altra, portandosi le mani alla gola; la pressione sul suo collo era cessata con l’ultima parola che aveva pronunciato, e lei si sforzò di ripeterla meglio che potè “… riusciti… la Star Forge… è ope… operativa, Signore!” Provò a fare un saluto, ma la vista le si offuscò brevemente, e sapeva di non esser stata molto aggraziata.
Ilum, laboratori del NOG